V RADUNO NAZIONALE LTCI

22 - 23 - 24 GIUGNO 2012

DOLOMITI - CANAZEI

 

Come perdersi foto del genere!!! Fortunatamente il nostro grande amico Alberto Schiavon ha seguito il nostro consiglio, dando modo alla sua Giallo Ginestra di farsi fare qualche bella foto....

Cercate una foto per il vostro desktop???

Avete davanti agli occhi crediamo la foto più bella di tutto il raduno. Simbolo di questi giorni.

Arrivano anche le altre vetture, compresa quella del simpaticissimo Presidente Onorario Delta Club Nicola Pizzolato che cogliamo l'occasione per ringraziare.

Ecco quello che volevamo, un raduno di PERSONE, non di auto. Beh, ci siamo riusciti.

Di nuovo in macchina, un altro passo ci aspetta.

Fortunatamente una discesa a valle!!!

Per ricompattare il gruppo e per altre foto in schieramento, altra sosta.


Eccoci in uno degli avamposti risalenti al primo conflitto mondiale, ancora piantonato da soldati in divisa dell'epoca. Splendido!

Anche se lo abbiamo già scritto non ci vergogniamo a ripeterlo, queste sono tutte foto da stampare ed incorniciare.

Uno spettacolo difficilmente ripetibile

Carrozzerie luccicanti, natura impetuosa

CORTINA D'AMPEZZO

Il LTCI arriva nella perla delle Dolomiti...

   

Non proprio molto frequentata, la famosissima Cortina ci ha accolto con discrezione, un brevissimo passaggio per poi dirigerci verso il ristorante...

...e, curva dopo curva...

...alla fine poi ne abbiamo riacciuffata una... Nonostante le soste!

Splendida immagine della turbo 16v di Matteo che aggredisce una curva

EccoVi il nostro Consigliere Franco impegnato nella guida della sua 8.32...

 

...raggiungiamo quindi il ristorante.

Tutto il gruppo, in piacevole e rilassato ritardo, arriva allo Chalet del Lago di Antorno, dopo aver passato lo splendido Lago di Misurina. Qui è stato organizzato il pranzo.

Come nelle altre occasioni parcheggi divisi e distanti, per non disturbare le foto dei nostri cugini...

EccoVi una splendida panoramica dello chalet che ci ha ospitato

Quasi a conclusione del pranzo, dopo polenta, cacciagione e strudel tipico, abbiamo consegnato il regalo per tutti gli equipaggi.

Quest'anno abbiamo pensato ad un pezzo unico, un libretto per annotare le manutenzioni sellato in pelle blu, con i loghi LTCI, Lancia e Lancia Club, per commemorare il recente riconoscimento dello scorso Marzo del nostro Club.

 

Come di consueto, anche stavolta il Club ha comunicato ai propri Soci la meta del prossimo raduno. Un ritorno alle origini, ma stavolta, forti dell'esperienza accumulata nell'organizzazione di molti eventi, il LANCIA THEMA CLUB ITALIA è orgoglioso di ricevere come ospiti tutti i Themisti al

VI Raduno Nazionale dei SETTE COLLI che si svolgerà a Roma nel mese di Ottobre 2013.

Non dite che non Vi avevamo avvertiti... Un 3, forse 4 giorni alla scoperta delle meraviglie della Città Eterna. I Musei più importanti, i ristoranti più tipici, gli alberghi più esclusivi della Capitale saranno il teatro del prossimo Raduno.

Ora, prima di raccontare questa storia, devo tornare a raccontare in prima persona.

Come tutti sapete Vi scrive Angelo, che ha vissuto e racconta con infinito piacere le vicende del LTCI su questo sito da ormai oltre 5 anni. Vi stiamo per raccontare una piccola disavventura che però racchiude tutto lo spirito del LTCI. Prima di potervela raccontare ho chiesto come ovvio il permesso al protagonista, o meglio, ai protagonisti di questa intensa vicenda, che sono Franco e la sua 8.32.

Permesso accordato...

Succede quindi che al termine del pranzo, dopo il caffè, tutti tornano a bordo delle loro Lancia. Ci spostiamo per fare delle foto una volta che il gruppo Delta ha scattato le proprie e lasciato la piazzola davanti lo chalet. Ci schieriamo ma una vettura si muove con ritardo. Arriva ma il suono è sporco. Stiamo parlando di un V8 che in quei minuti era diventato un V4. L'8.32 di Franco si ammutolisce per metà.

Iniziano le prime ipotesi ma serpeggia da subito un forte ottimismo soprattutto tra gli "ottotrentaduisti" avvezzi a questi problemi. Sanno che è solo questione di tempo.

     

Il gruppo accerchia la macchina di Franco e chi ha più manualità ed esperienza inizia a mettere le mani nel cofano.

    TUTTO il gruppo si ferma, in trepida attesa...

...le prove per individuare il problema si moltiplicano. Cavi, candele, centralina, masse, tutto risulta poi in ordine.

Ci si avvale poi anche della presenza dell'altra 8.32, che viene fatta affiancare, ma il suo supporto è minimo, tra prima e seconda serie, non catalizzata e catalizzata, sono molte le differenze.

Passano circa un paio di ore e come la cinematografia ci ha insegnato "potrebbe andare peggio... potrebbe piovere!"

Il gruppo si attrezza per operare anche a 2000 metri e sotto l'acqua, escono gli ombrelli, siamo tutti più o meno al sicuro.

Il Presidente Pierpaolo correttamente decide poi di far muovere le altre auto, il giro deve continuare e poi la sera si avvicina. Quindi il gruppo si muove per tornare in albergo. Rimangono sul posto Franco ed il grande Stefanone, Angelo con Myriam e un simpatizzante non partecipante al raduno che ci aveva raggiunto fin lassù solo per conoscerci...

Il problema viene individuato, o meglio, ci sono buone probabilità che sia il modulo di potenza apposto sulla bobina di 4 degli otto cilindri che si era inspiegabilmente rotto.

Decidiamo di rischiare. Rimaniamo senza avvertire alcun carroattrezzi, la 8.32 di Franco DEVE e PUO' tornare a valle con tutti i suoi 8 cilindri. Non avevamo la certezza ma sapevamo che con un modulo funzionante la macchina sarebbe tornata in ordine di marcia. Contattiamo quindi il grande Alberto Schiavon che reperisce nel furgone che segue le Delta nei loro raduni un modulo bobina della Delta, con il medesimo codice. "Ma siete sicuri che sia quello il problema? Perché io sono a 70 km di tornanti da voi..."

Sì, abbiamo rischiato. La certezza che fosse quello il particolare rotto non l'avevamo ma era uscito l'arcobaleno in quegli istanti, COMPLETO, mai visto così, di rara bellezza.

Ce la potevamo fare. Non avremmo mai lasciato lassù la 8.32 di Franco e poi era ormai troppo tardi per farla rimorchiare.

Abbiamo fatto "volare" il nostro Alberto sui tornanti, la sua Delta Giallo Ginestra è arrivata dopo un'ora e mezza di arrampicata da Canazei.

Va detto che, se rimontando il modulo nuovo la macchina avesse dato il medesimo problema, saremmo stati spacciati. Oltre ad aver fatto fare tanta strada per nulla alla Delta del nostro amico Alberto. Meglio non pensarci...

Nel frattempo abbiamo quindi sdrammatizzato... con infinito divertimento!!!

Ed ecco il gruppetto... solo e sperduto ad oltre 2000 metri, a due ore di distanza dall'albergo, in mezzo alle montagne, ma sereno, e Vi dirò, spensierato! Mai ci siamo divertiti così tanto, un'esperienza unica, vissuta INSIEME e nella piena condivisione, dei momenti belli come anche di quelli più complicati.

E poi avevamo davanti questo splendido arcobaleno... Uno spettacolo inaudito, solo per pochi eletti!!!

 In ossequio al saggio adagio del "Principe" Berardi che recita Macchina vecchia lo deve fare, abbiamo atteso con filosofia l'arrivo della Delta di Alberto con dentro il modulo che, una volta riposizionato, ha come ovvio...

...fatto tornare a volare la 8.32 di Franco!!

Si riparte!!

In formazione stretta abbiamo ripercorso tutti e 90 i km che ci separavamo da Canazei dietro alla Delta di Alberto. Pedalando parecchio in quanto sapevamo, (o meglio ci avevano riferito che da lì alle 21.30 avrebbero chiuso i passi dolomitici), di avere poco tempo. Morale, la Thema, turbo ed 8.32 riesce a non farsi mettere troppo dietro dalla Integrale. Anche sul bagnato. Ma che altro diamine volete dal questa Signora macchina?!

Questo per dirVi che... magari sprechiamo molto il termine "amicizia" nelle pagine di questo sito, ma questa esperienza è il simbolo del nostro CLUB, fatto di PERSONE, che si affiancano, che si aiutano e che assieme affrontano e risolvono tutto, anche la cosa apparentemente più complicata.

Vi assicuro che rimanere lassù metteva abbastanza timore. Non sapevamo poi come saremmo scesi, Franco non sapeva se avrebbe riportato giù la sua 8.32, nonostante tutto siamo rimasti lì ed alla fine abbiamo fatto la cosa giusta, anche e soprattutto grazie ad Alberto che ha portato fin lassù il ricambio.

Che squadra ragazzi!!!

segue alla terza pagina...